La settimana 17-25 settembre 1991 in giornate di sole settembrino, su invito della Croce Nera Austriaca (Associazione che cura i cimiteri di guerra) e per conto del Centro Studi Storici - Primiero, una piccola delegazione primierotta si è recata in Polonia alla ricerca e scoperta di alcuni, tra i quasi quattrocento cimiteri di guerra sparsi sulle colline d’un meraviglioso paesaggio: la Galizia.
Su queste lande infinite giunsero, in servizio della Patria, all’inizio della I Guerra Mondiale, nel 1914, i nostri Kaiserjäger.
Qui combatterono con fortune incerte, qui alcuni caddero; lapidi e monumenti li annoverano accanto alle nostre chiese e presso i cimiteri dei nostri paesi.
Siamo giunti sui luoghi del conflitto ove esistono ancora le trincee, ma soprattutto vi sono i cimiteri che conservano le spoglie dei soldati caduti (nell’esercito austro-ungarico e russo) ed affratellati per l’eternità.
Grande fu la commozione che ci colse nell’entrare in questi cimiteri in gran parte abbandonati e delle grandi croci di ghisa spezzate o divelte, o cadute tra le erbe.
Di fronte poi alle lapidi rimaste, alle singole tombe ed alle placche con i nomi e cognomi dei Caduti, non ci rimase che porci in ginocchio, prendere nota di ogni cosa, filmare, ma più di tutto imprimere nella mente quella visione cimiteriale sui colli.
Senza specificare in questo momento, e sarà motivo d’una nuova relazione, il luogo preciso ed il numero del cimitero, desideriamo esporre i nomi dei nostri Caduti riscontrati.
Sul registro dei morti presso il Museo di Gorlice e sepolti nel cimitero Zarliozyn,
Sul portale in ferro nel rinnovato cimitero civile e militare di Sobolow accoglie alcuni Caduti nella I Guerra Mondiale come Somavilla Rudolf è scritto:
Dein Grab im weiten fernen Lande
Ist uns wohl eine schwere Pein,
Doch nimm dies Wort zum Unterpfande.
Dein Grab soll nicht verlassen sein.
Allerabends, wenn die Glocken saummen,
Zieht liebend unser Geist dorthin
Und streut dir betend Andachtsblumen
Aufs Erdengrab mit frommen Sinn.(La tua tomba in un Paese lontano
È un forte dolore per noi,
Ma ti doniamo queste parole:
La tua tomba non sarà mai abbandonata.
Ogni sera quando le campane suoneranno
Il nostro spirito si trasferirà lì,
E spargerà fiori pregando
Sulla tomba con senso devoto).
È il monito della storia, il pianto della speranza, l’invito alla collaborazione tra i giovani delle varie nazionalità - così ci disse il reverendo Stanislaw Bobulski parroco di Sobolow - per fare sì che ogni cimitero che ospita in quella terra lontana i Caduti della I Guerra Mondiale sia conservato, ripulito, visitato.
Questo e possibile
Luciano Brunet
Vd. “Voci di Primiero” nr. 12 - dicembre 1991 pagg. 10-11
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