È
una delle più antiche tradizioni di Mezzano, quella che a metà luglio unisce un momento religioso alla gastronomia, alle serate di festa e soprattutto le gare degli asinelli. Le due origini affondano alla seconda metà del XIX secolo e la ricorrenza nasce per devozione alla Madonna del Carmelo, da cui prende il nome la festa dei Carmini. Nel 1836 a Mezzano il colera mieté un centinaio di vittime senza risparmiare nessuno, colpendo soprattutto i giovani dai 20 ai 40 anni. Per ringraziare la Madonna per la fine del flagello, i medaneschi cominciarono a celebrare la messa il lunedì successivo alla sagra dei Carmini. Nacque così la Festa del Carmenin, che a conclusione delle funzioni liturgiche nel pomeriggio raccoglie tutto il paese tra bancarelle, musica e stand con degustazioni di ogni genere.
Da quasi un secolo durante il Carmenin le due parti dell’abitato di Mezzano si sfidano a bocce lungo le canisèle e in serata chiude la sempre attesa “Corsa dei Musàti”. Gli otto comuni del Primiero si sfidano rappresentati da otto ciuchini battezzati col nome del rispettivo sindaco, cavalcati da improvvisati fantini.
Com’era la festa del Carmine e del Carmenin
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