Sopra la vecchia centrale elettrica di Tonadico, su un masso erratico circondato da un bosco di abeti, con lo sfondo la Val Canali ed il Castel Pietra, sorge il capitello della Madonna della Luce, dedicato alla Vergine di Caravaggio. Nella sua lunga storia questo piccolo santuario è stato meta di devozione e preghiera per generazioni di abitanti di Primiero. Domenica 29 ottobre il Centro Studi Storici di Primiero, che nel corso dell’estate ed autunno ne aveva curato il restauro, lo ha “riconsegnato” alla comunità, con una cerimonia che ha visto una ampia partecipazione di persone provenienti da tutti i paesi della valle. È stata celebrata la Messa dal parroco di Tonadico ed è stata data la benedizione al rinnovato edificio. Sono seguiti poi un piccolo rinfresco e la visita ad una mostra di foto storiche relative alla costruzione del capitello e della centrale elettrica dei “Boaletti”.
Entrambe le opere erano state realizzate agli inizi dei Novecento dall’impresario Pietro Trotter di Primiero, un personaggio di notevole rilievo in quel tempo nel campo dei lavori pubblici. Con la costruzione della cappella egli voleva ringraziare la Madonna, che gli aveva fatto la grazia di guarire un braccio atrofizzato, mantenendo in tal modo una promessa fattale durante un pellegrinaggio a Pinè. Ma come ricorda il maestro Luciano Brunet nel suo libro “Di sentiero in sentiero”; quando ormai il capitello era stato costruito e si attendeva la statua della Vergine per l’inaugurazione, la “Madonna l’era vegnesta a torselo” cioè l’impresario era stato colpito da un infarto ed era morto.
In un secolo di vita la cappelletta ha avuto delle modifiche ed arricchimenti, ma soprattutto negli ultimi tempi si rendeva necessaria un’opera di restauro dell’edificio, di pulitura della zona circostante dalla fitta vegetazione, di sistemazione del sentiero d’accesso, di illuminazione. I lavori sono stati condotti a termine dal Centro, che ha trovato anche la collaborazione del Comune. L’Azienda Elettrica si è impegnata per portare la corrente necessaria all’illuminazione. Ma soprattutto - ed è un particolare significativo che va ricordato - vi è stata l’opera gratuita di diverse persone, componenti e non del Centro, che hanno messo a disposizione le loro specifiche competenze. Così c’è chi ha curato i lavori in muratura, chi la copertura del tetto in scandole, chi la sistemazione del sentiero, chi la pulizia delle statue ed il ripristino degli ornamenti caratteristici in legno, chi gli aspetti organizzativi.
Nei loro interventi dopo la Messa, Fabio e Bruno Longo, responsabili del Centro Studi Storici di Primiero, hanno esposto le motivazioni dell’iniziativa. Anzitutto la volontà di ricordare la memoria dei proprio compianto presidente Luciano Brunet, che era molto legato a questo capitello e che ne aveva ricostruito la storia. Ma anche il proposito di recuperare aspetti di storia locale ed i profondi valori che animavano le passate generazioni perché essi possano continuare ad essere ancora punto di riferimento per il futuro.
Il Centro Studi Storici di Primiero
Cfr. “Voci di Primiero” nr. 10 - novembre 2000, pagg.6-7
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