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Eroi del ColbricÒn

- 5 agosto 2007 -

L’Associazione Storico Culturale Gruppo “I Recuperanti”, e molti simpatizzanti e amici, domenica 5 agosto 2007 si sono ritrovati a Punta Ces ai piedi del Colbricòn per assistere alla celebrazione della Santa Messa in suffragio degli Eroi che combatterono e morirono la sul Colbricòn e sulle trincee della catena montuosa del Lagorai. Il Sacro Rito iniziava con una salva in onore del defunto Loss Michelino Oberjäger della Compagnia Schützen di Primiero nota(1), recentemente scomparso. che sempre era presente con la storica uniforme, fin dall’anno di rifondazionedon Floriano Abrahamowicz di quell’antico Corpo di difensori della Patria, gli Schützen. Il sacerdote durante l’omelia nota(2) esortava «...a rendere onore a questi nostri caduti, come il quarto Comandamento ci comanda di onorare il padre e la madre, onorare la patria, onorare questi caduti Tirolesi in quella che era la Prima Guerra Mondiale nell’ottobre del 1917 qui nella guerra delle mine…». Ricordava anche la fulgida figura di Andreas Hofer che andava in guerra con queste parole: «...“I Bavaresi e i Francesi ci tolgono la fede”, ed è per questo, cioè per mantenere la propria fede, che i Tirolesi combattevano contro Napoleone e i suoi alleati...». È da comprendere che i Tirolesi nota(3) combattevano anche per non perdere le loro tradizioni anche del semplice vestire, come continuare a portare le braghe di pelle dei loro padri, i canti dei nostri villaggi, le feste dei Santi. Essi in realtà abbisognavano della loro semplicità patriarcale, della loro allegria, della loro fede per amare il loro paese, del resto sì povero, per sopportare le loro fatiche cosi penose e per trovare in Dio la forza necessaria per superare tutte le difficoltà della vita in quel modo medesimo col quale con la gioia nel cuore e col sorriso sulle labbra superavano i gioghi delle loro montagne.

A Ces

Tornando alla Grande Guerra del 1914-1918 è da segnalare la grande importanza e interesse che ebbe la Massoneria nota(4) e l’Alta Finanza cosi da poter far pensare si trattasse più di una Guerra Civile Europea che di una guerra fra patrie, «...questi guerrieri KaiserjägerSchützen a Ces e Kaiserschützen, o coloro che stavano loro di fronte, gli eroici e grandi Alpini che lungo tutto il fronte del Lagorai si combattevano, si sa che i capi dei Kaiserjäger spesso erano stretti amici dei capi degli Alpini nota(5), guide alpine che in estate portavano sui monti i clienti e poi da un giorno all’altro si trovavano a doversi sparare addosso...», è risaputo che fin dai primi mesi di guerra questi combattenti nei momenti di tregua anche non dichiarata parlavano e addirittura cantavano tra nemici. Nei diari di guerra è raccontato che i soldati delle diverse nazioni europee nel giorno del Santo Natale cantavano in coro in latino “adeste fideles”, molti soldati uscivano dalle trincee e nella terra di nessuno si stringevano la mano per gli auguri e in segno di rispetto, anche se poi la guerra ritornava a mietere vittime, molti di questi uomini si sarebbero uccisi a centinaia di migliaia nei mesi e negli anni seguenti. nota(6)
Altro si potrebbe raccontare di questi valorosi soldati, ma chiosiamo con queste parole «...invito ad assistere a questa Santa Messa voi che forse siete qui per caso, non come ad una rappresentazione folkloristica, contenete il ridere a queste salve, una salva è una cosa sacrale una salva sparata in aria cosi non è la kermesse non è lo scoppio per divertirsi, vedete la salva è stata sparata dopo il Vangelo alla fine di quella parte della Messa che è dedicata all’istruzione, prima della parte che è dedicata al sacrificio alla transustanziazione, è la società civile nella sua manifestazione di potere esecutivo garante della sicurezza, anche se vestito in costumi storici, ma lo rappresenta, e che con la salva rende onore a Gesù Cristo Re della società, di quella società che è il Regno sociale di Gesù Cristo...».
Ringraziamo la Compagnia Schützen di Primiero, la Guardia Civica di Feltre, i Carabinieri di San Martino di Castrozza, il Giornalista Gnocchi dott. Alessandro nota(7), i simpatizzanti e amici alcuni dei quali venuti da molto lontano, un saluto e un grazie a don Floriano Abrahamowicz della Fraternità Sacerdotale San Pio X.

L’Associazione Storico Culturale Gruppo
“I Recuperanti” di Mezzano



(1) Vd. Rifondazione
della Schützenkompanie Giuseppina Negrelli Primör
29 -30 aprile 2000, Fiera di Primiero (TN)
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(2) Cfr. Note dall’omelia di don Floriano Abrahamowicz
alla Santa Messa in suffragio ai caduti del Colbricòn
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(3) Cfr. Andreas Hofer:
La sollevazione del Tirolo nel 1809
Edizioni Panorama Trento 1995 pag. 69
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(4) Cfr. Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia
di Epiphanius Ed. Hchthys
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(5) Vd. Il film dal titolo “Montagne in Fiamme
titolo originale “Berge in Flammen
del regista Luis Trenker, anno 1931
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(6) Cfr. Natale d’Europa, 1914
Articolo apparso nel sito www.effedieffe.com il 28.12.2005
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(7) Il Giornalista e scrittore Gnocchi dott. Alessandro
è il massimo esperto degli scritti di Giovannino Guareschi,
padre di quel “don Camillo e Peppone
tradotto, tranne il cinese e albanese, in tutte le lingue.
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Pubblicato su “Voci di Primiero”, settembre 2007
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