Nel marzo 1919 La Libertà pubblica il resoconto di un annuncio per risolvere il problema dei tanti soldati rimasti feriti sul territorio trentino-altoatesino o mutilati. Ci si comincia ad organizzare per portare ad essi le migliori cure possibili. All’interno della pagina c’è anche un ringraziamento ai diplomatici che hanno permesso il ritorno a casa dall’incubo del campo di concentramento di Isernia.
Nei restanti articoli si parla della crisi internazionale tra Giappone e Cina, con il suo esercito di 100.000 uomini pronto per partire verso il Conflitto mondiale ma fermato per problemi tecnici. Si accenna anche alle vecchie concessioni strategiche cinesi alla Germania anteguerra e i commenti dell'Oriente sulla neonata Lega delle Nazioni, fondata un paio di mesi prima e che durerà fino alla fine della Seconda Guerra mondiale quando si tramuterà nell’odierno ONU.
Riprendono gli scioperi e gli scontri a Berlino degli operai tedeschi in una Germania umiliata dai trattati di pace e in un clima di tensione che aveva portato durante la “Rivolta di Gennaio” all’uccisione di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht.
La Libertà n.178 del 6 marzo 1919
I primierotti, che trovatisi concentrati ad Isernia, riconoscenti per il freterna interessamento e per l’attività spiegato onde ottenere il loro rimpatrio, inviano al Signor Cesare Berti Delegato della Commissione dell’Emigrazione Trentina di Milano, unanimi vivi ringraziamenti. |
Avviso
In base ad analogo rescritto dela Direzione di Sanità della I. Armata si rende noto quanto segue:
Risulta che nel Trentino ed Alto Adige esistono numerosi militari austriaci, taluni dei quali abbisognano di cure chirurgiche ospedaliere, altri di cure chirurgiche ambulatorie, altri infine di cure protesiche definitive.
Essendo necessario provvedere alla loro sistemazione, la Direzione di Sanità della I. Armata come da ordine del Governatorato di Trento, dispone che per i militari aventi bisogno di cure ospitaliere sia destinata un’apposita sala presso l’Ospedale da campo 0 109 in Trento, ove gli interessati potranno essere ammessi dietro richiesta dei Commissari Civili dei loro luoghi di residenza.
Per i mutilati bisognevoli di cure chirurgiche ambulatorie sono interessate Direzioni di Sanità di Corpo d’Armata dei luoghi di nuova occupazione a voler disporre che le unità sanitarie da esse dipendenti prestino ai richiedenti tutte le cure del caso.
Infine per i mutilati aventi bisogno di cure protesiche definitive sono state già interessate le competenti Autorità, e appena saranno note le rispettive decisioni, sarà disposto i conseguenza per il loro invio negli istituti protenici e di rieducazione che verranno indicati.
Il Sindaco ZIPPEL
Si ringrazia Mario Moser per l’invio del documento
Mera “miope organizzazione burocratica”?
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