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FELTRE - Un patrimonio da valorizzare

Il museo Mario Gaggia
attende fondi e idee

da L’amico del Popolo n° 76 del 28 dicembre 2008, pag. 18

A Feltre articolooltre al Museo civico, al Museo Carlo Rizzarda, al Museo diocesano ed a quello ipogeo del duomo esiste il Museo Mario Gaggia e il sindaco di Feltre, Gianvittore Vaccari, ha voluto personalmente rendersi conto delle ricche raccolte storiche che ne facevano parte. Attualmente esse sono conservate nell’attico del link Museo Civico feltrino ma non sono esposte al pubblico. Nel corso infatti di ristrutturazioni e di spostamento degli uffici comunali tale museo è stato smobilitato e messo, per così dire, in magazzino in attesa di tempi migliori.
Ma cosa c’è in queste raccolte? Per esempio armi di varie epoche, si va dalle alabarde del 1400, alle palle di cannone rinascimentali fino alle maschere a gas della prima guerra mondiale. Non manca la divisa da ufficiale napoleonico di Guillermi che si fermò a Feltre perché... sposò una feltrina. Famosa, e dimenticata, la tromba che suonò a Calatafimi durante la spedizione dei Mille e che accolse Giuseppe Garibaldi nel 1863 quando si affacciò alla finestra di palazzo Zugni per un comizio politico a favore di Filippo De Boni. Interessanti sono i documenti che riguardano l’avventura di quei feltrini “I crociati feltresi” che parteciparono ai moti veneziani del 1848 e quello in particolare che testimonia la nascita della “guardia civica” durante l’ottocentesco governo provvisorio e infine due lettere autografe di Garibaldi (delle quali una da Caprera). Ci sono perfino due lettere (1492, 1493) al beato Bernardino, una di San Carlo Borromeo, bolle papali del 1400, lettere vescovili (corredate dai sigilli originali), vasta raccolta di documenti veneziani, napoleonici e lombardo-veneti. Sarebbero ghiotta caccia per gli studiosi i 1400 disegni originali dell’artista Carlo Rizzarda e i 300 dell’architetto Giuseppe Segusini.
Sono rimasti a Feltre, dopo la ritirata degli austriaci alla fine della prima guerra mondiale, numerose foto su lastra di vetro della città e del suo territorio e una enorme carta topografica a colori sulla quale il generale Krauss a palazzo Guarnieri in Piazza Maggiore studiava il teatro di guerra da Belluno ad Asiago.
Qui giacciono le ossa dell’orso speleo della donazione di don Pietro Tiziani e i preziosi ricami che la fondatrice del link Museo Civico, Maria Antonietta Guarnieri, Il sindaco Vaccari con Mario Grisraccoglieva come ultimo ricordo dei conventi femminili di Feltre.
Tutto questo e molto altro il sindaco Vaccari ha visto nella mattina del 5 dicembre, accompagnato dalla curatrice dei musei Tiziana Casagrande e da Mario Gris, rifondatore del corpo dei volontari della guardia civica e appassionato ricercatore. A lui Vaccari ha voluto pubblicamente dare il suo grazie per la passione e la conoscenza dimostrate. «Sicuramente - ha dichiarato il sindaco - dobbiamo pensare ad opportune aree espositive, che d’altronde esistono già. Si tratta però di valorizzare queste preziose raccolte».
A sua volta Gris, nel garantire il proprio aiuto e quello dei suoi amici, ha fatto un invito a tutte le associazioni di volontariato che, a titolo gratuito e per pura soddisfazione personale, volessero contribuire alla riapertura al pubblico di questi tesori storici.

Giuditta Guiotto

 



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