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Rassegna Stampa

Cinquecento anni fa la città
si donava a Massimiliano I

da il Corriere delle Alpi di venerdì 10 luglio 2009, pagina 24

FELTRE. La storia che lega Feltre alla casa Asburgo come trampolino di lancio turistico. In questo contesto si inserisce la celebrazione della Festa Asburgica in programma domenica con uno speciale cerimoniale dedicato al cinquecentenario in cui la città si donò all’imperatore Massimiliano consegnandogli le chiavi della città. Un evento che sarà ripetuto davanti a Porta Imperiale «dove», spiegano gli organizzatori, «un personaggio feltrino di primo piano vestirà i panni di Girolamo Lusa che nel 1509 consegnò le chiavi al duca Von Braunschweig in rappresentanza della casata». Tutto avverrà nell’ambito di una manifestazione che comincerà nella cattedrale e si concluderà in Birreria Pedavena.
Da quando nel 2006 ci fu linkla visita di Georg d’Asburgo, nipote del beato Carlo I, la festa è diventata un appuntamento fisso, ma quest’anno, con la ricorrenza, avrà un carattere speciale, con la messa celebrata in cattedrale alle 10,30. A seguire sarà eseguito il Te Deum Laudamus. Alle 11,30 il corteo storico con la partecipazione di figuranti del Palio e del quartiere Port’Oria sfilerà fino a Porta Imperiale dove avverrà la consegna delle chiavi.

«È tutto documentato», dicono Mario Gris e Toni Pian del Centro studi beato Carlo I, «negli archivi storici sparsi in mezzo continente che noi abbiamo visitato. Gli ultimi carteggi ufficiali provengono da Vienna e Innsbruck e testimoniano che la storia di Feltre è molto più legata al centro Europa che non a Venezia. Tra l’altro fu proprio il doge Leonardo Loredan, già podestà di Feltre, a dichiararsi amico fedele del Sacro romano impero, della nazionale germanica e dell’imperatore Massimiliano I. Il gran consiglio di Feltre diede il via libera a Girolamo Lusa per dichiarare l’intenzione della città di donarsi all’imperatore. Tutto documentato anche nella storia di Feltre del Cambruzzi».

Il 18 giugno 1509 ci fu la consegna delle chiavi e l’1 luglio Massimiliano I entrò ricevuto dalla cittadinanza in festa e le celebrazioni proseguirono per altri due giorni. «Dobbiamo sfruttare questa appartenenza», proseguono Gris e Pian, «come d’altra parte fanno tutte le città che hanno legami con la casata degli Asburgo». All’evento di dopodomani saranno coinvolti l’ente Palio e il quartiere Port’Oria. L’auspicio è che proprio il Palio possa essere capofila organizzativo per un grande evento nel 2010, quando cadranno i 500 anni dall’incendio che distrusse la città: «Tutti gli eventi», concludono, «anche quelli negativi fanno parte della storia della città».




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