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Storie

milano, Attenzione
all’agitatore battisti

Cesare Battisti, agitatore a MilanoUn telegramma del Ministro degli Interni segnala “l’azione agitatrice che sta svolgendo in Milano il suddito austriaco Battisti” e le “riunioni irredentiste” organizzate dall’Associazione milanese per la liberazione di Trento e Trieste.
Nel 1914 l’Italia era ancora formalmente alleata con l’impero d’Asburgo.

Telegramma in data 9 ottobre 1914 inviato dall’“Ufficio Riservato di P.S.” all’attenzione del Ministro Antonio Salandra.

N° 29611 - Affinché la S.V. ne abbia notizia, si trascrive il seguente telegramma del Ministero degli Esteri:
“ “ In una conversazione col Segretario generale di questo Ministero l’Ambasciatore d’Austria Ungheria gli ha ieri segnalata l’azione agitatrice che sta svolgendo in Milano il suddito austriaco Cesare Battisti, deputato della Dieta del Tirolo e al Reichsrath. Il barone Macchio ha anche parlato delle riunioni irredentiste che hanno luogo presso l’associazione Trento e Trieste in quella città. Egli ha qualificato questi fatti come pericolosi. Stimo opportuno di informare di quanto precede l’E.V. a titolo di notizia ” ”

Cesare Battisti


l’Italia anti-militarista

Dopo l’entrata in guerra italiana proprio contro l’ex alleato, cambiò anche la politica interna e iniziò in Italia la censura contro stampa e normali cittadini contrari a questo sanguinoso conflitto. In particolare fu colpito il quotidiano anti-interventista “l’Avanti” che aveva appena assistito all’abbandono del suo direttore, Benito Mussolini, in carica dal 1912. Mussolini nel 1914, espulso dal PSI per le sua visione favorevole alla guerra ma aiutato finanziariamente per le stesse ragioni da industriali francesi e italiani, fondò “Il Popolo d’Italia” su chiara ispirazione a “il Popolo”, quotidiano di cui Cesare Battisti era direttore durante il periodo trentino del futuro Duce. “Il Popolo d’Italia” diventerà poi organo ufficiale del Partito Fascista.

Intercettati volantini contro la guerra8 settembre 1914
volantino galeotto

Il Ministero dell’Interno segnala al Prefetto di Milano che è stato intercettato dal servizio postale un pacco di volantini “sovversivi” di protesta contro la guerra.

Dall’Ufficio Postale di Tempio Pausania è stato fermato, il 13 Agosto scorso, a’ termini dell’art. 1230 della vigente "Istituzione per il servizio delle corrispondenze postali", un pacco proveniente dalla Società Editrice "AVANTI" di Milano, diretto a tal Spano Sebastiano fu Virgilio in Tempio e contenente stampati di protesta contro la guerra della specie di quelli che si uniscono.

Se ne informa la S.V. per opportuna notizia.

La censura preventiva de  “L’Avanti”24 agosto 1915
indietro "Avanti!"

Lettera riservata del Pres. del Consiglio dei ministri Antonio Salandra al Commissario civile di Milano circa la censura preventiva di alcuni articoli che dovevano essere pubblicati sul giornale “L’Avanti”.

RISERVATA

Ringrazio V.S.Illma della comunicazione degli articoli censurrati al giornale "L’Avanti".
Certo la questione delle colonne in bianco dei giornali, specialmente in quelli sovversivi, presenta seri inconvenienti ed io mi propongo di risolverla opportunamente.
Intanto, però, se alla S.V.Illma risulta da fonte attendibile ed appare probabile che il giornale suddetto sostituisca, ad uso dell’estero, gli articoli censurati con pubblicazioni tendenziose ed antipatriottiche, sarà bene disporre abili ed oculati indagini per acertare il fatto e venire possibilmente in possesso di qualche esemplare del giornale contenente siffatte pubblicazioni.

Il Presidente del Consiglio
A. Salandra



18 e 19 agosto 1915
Il buco in pagina

Allegata copia del giornale "L’Avanti" con lo spazio bianco degli articoli censurati.

La censura preventiva de  “L’Avanti”La censura preventiva de  “L’Avanti”

14 febbraio 1916
La censura sfuggita

La censura sfuggita de “Il Secolo”Denuncia del Commissario civile a carico del giornale "Il Secolo" per aver contravvenuto alle disposizioni di censura della Commissione preventiva della stampa pubblicando alcuni brani vietati di un articolo sulla prima incursione aerea su Milano.

 

11 febbraio 1917
L’insofferenza dei civili

La denuncia di un soldato a MilanoLa denuncia di un soldato a MilanoLettera di un soldato, favorevole alla guerra, reduce dal fronte e più volte ferito, indirizzata al Prefetto di Milano, in cui si segnala che sul tram Milano-Monza si è svolta una vivace discussione fra militari e civili. Lo scrivente descrive e denuncia un soldato, citando le sue parole: «La guerra attuale è un’infamia del governo Italiano contro i popoli; il Re è il capo autore del delitto; Cadorna Comandante Capo dell’esercito è lui il capo assassino del popolo italiano».

Lo scrivente soldato dell’8° Reggimento Fanteria, reduce dalla fronte, ferito per ben tre volte, durante la guerra, informa la S.V.ILLma quanto appreso perchè metta freno alle discussioni continuamente che si verificano in pubblico tram fra militari che non hammo mai corso il pericolo dello scrivente;
La sera del 13 Febbraio ho preso il tram dalle ore 23 che fa servizio da Milano a Monza, giunto al Piazzale Loreto alla fermata del tram, salirono diversi militari e borghesi, dopo pochissimo tratto, incominciò una discussione fra militare nei riguardi della guerra, fu allora che un soldato dall’accento Toscano di Fanteria che non porta nessun Il tram Milano-Monza che partiva da Porta Venezia. Immagine del 1876numero, soltanto può essere facile alla di lui identificazione, che credo si tratta di un che è occupato a Sesto S. Giovanni in qualche stabilimento ausiliario dove è sceso dall’età di 25 anni, perché diceva che sono 60 mesi che fa il soldato, di statura regolare, capelli castani più tosto lunghi, baffi rasi faccia non tanto magra ma grande, si vede allo spesso che viaggia da Milano a Sesto verso le ore 22 e 23, poi si possano rivolgere al controllore del Tram che partì da Miano alle ore 23 un militarizzato che porta la barbetta, che fu lui che richiamò detto militare a smettere qualla discussione non lecita e compromettente.
Il militare che gridava ad alta voce dicendo che la guerra attuale è un’infamia del doverno Italiano verso i popoli, che il Re è il capo autore del delitto, Cadorna Comandante Capo dell’esercito è lui il capo assassino del popolo italiano, che i soldati non escono dalla trincea se non gli ufficiali non le prendono a colpi di rivoltella; o di sciabola ferendoli; è che i soldati italiani se fossero tutti del suo parere fossero tutti austriaci non italiani perchè la patria italiana non è degna di far macellare tanti poveri agenti, e in ultimo gridando disse per mille volte, che di tutti i passeggeri se qualcuno si dolesse o volesse contrariare il suo discorso era pronto a sfidarlo a scendere dal tram per qualsiasi vendicazione, chiunque fosse stato il migliore, creda pure ILLmo S. Prefetto che non si tratta di un ubbriaco ma di una persona più che in sentimenti.
A tale caso lo scrivente per non provocare grave questione col mio collega indegno non rispose, che il quel momento desiderava che si trovasse qualche Ufficiale o qualche guardia o carabiniere che sicuro che se vi fossero stati presenti lo avrebbero arrestato e denunziato per la propaganda indegna che durò per ben mezzora.
Lo scrivente come a detto ferito per tre volte non ha mai pronunciato simile parole, con tutto che lascio considerare alla S.V.ILLma della mia stanchezza e sofferenza durante la guerra.
Ora credo mio dovere di buon soldato Italiano informare V.S.ILLma di tale grave fatto accaduto, e che accade quasi sempre sul tram da Milano Monza e vice versa; di una tale essere così pericoloso nel momento in cui si trova oggi la patria.
Periò ILLmo Signor Prefetto, non mancheranno a lei i mezzi più rigorosi per frenare tale inconvenienti che si verifichino quasi sempre sul tram.
Un soldato che senti di essere Italiano


21 settembre 1918

Caccia al suddito nemico

Il Comitato d’Azione vigila su sospetti e disertoriRelazione del Questore di Milano al Prefetto della città circa l’attività del Comitato d’Azione fra mutilati, invalidi e feriti di guerra, assai meritevole per la propaganda patriottica e l’opera di vigilanza svolta contro «sudditi nemici, stranieri sospetti, disertori e disfattisti».

Illm° Prefetto di Milano
Ieri il Comitato d’Azione fra Mutilati, invalidi e feriti di guerra riunivasi in assemblea per discutere sulla relazione morale e finanziaria del sodalizio.
Venne messo in rilievo l’azione svolta dal Comitato fin dall’inizio della sua creazione, specie in quanto riguarda la propaganda patriottica, il lavoro e la vigilanza e di denuncia a carico dei sudditi nemici e dei stranieri sospetti, nonché dei disertori e dei disfattisti, e l’opera contro il così detto imboscamento. Si accennò anche alla istituzione dell’Ufficio legale, avente l’incarico di tutelare le famiglie dei militari contro illecite pretese dei proprietari di case, ed alla creazione della sezione "Propaganda artistica": [...]

 

Documenti conservati nell’Archivio di Stato di Milano, link consultabili online



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