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Storie

Me Ricordo che... “Zelina”
Erinnere mich... „Zelina”

ZelinaZelina di Pieve Tesino, è nata nel 1911, ha 98 anni ed è la donna più vecchia del paese, in questi video ci racconta la sua lunga e travagliata storia, la guerra, il passaggio dal Tirolo all’Italia, il primo e secondo dopoguerra, gli Anni 60... concludendo intonando l’Inno dell’Impero.   Zelina aus Pieve Tesino (Valsugana – Welschtirol) wurde im Jahr 1911 geboren. Sie ist  die älteste Frau des Dorfes. In diesem Video erzählt sie uns über ihre lange und bewegte Geschichte, den ersten Weltkrieg, die Übergang von Tirol nach Italien, die Nachkriegzeit... Zum Abschluss sigt Zelina die Hymne des des österreich-ungarischen Kaiserreiches.

Video prodotto da TesinoTv
Die Videos wurden von TesinoTV produziert

«...Qua non era mica Trentino, era Tirolo. Chi sarà stato quel cretino che ci ha messo il nome Trentino?...» «...Hier war nicht Trentino, sondern Tirol... Wer war dieser Idiot, der den Namen „Trentino” gesetzt hat?...»
 
«...Quella volta che finì la guerra suonarono le campane. Tutti piangevano: “oh, aiuto, si va sotto l’Italia”. Mi ricordo come fosse adesso...» «...Als der Krieg zu Ende war, läuteten die Glocken und alle weinten: Ach, Hilfe! Tirol ist unter Italien!... Ich erinnere mich wie jetzt...»
 
«...Quando sono passati di qua i gerndarmi italiani (dal ’16) avevano detto a mia mamma: “accoglieteli gentilmente”. Quando sono arrivati sono andati casa per casa (erano affamati anche loro) e prendersi le uova...» «... Als die italienische Truppen gekommen sind (1916), hat meine Mutter uns gesagt: „begrüß sie höflich”... Als sie ankamen, gingen sie von Haus zu Haus (sie waren hungrig) und nahmen die Eier....»
 
«...Il Re d’Italia a chi faceva 60 anni di matrimonio mandava 50 lire. Erano tanti soldi a quel tempo. Il Re li ha mandati al Comune che però a noi non li ha dati... Non si sa se il bugiardo era il Re o il Comune...» «...Der König von Italien schickte 50 Lire für die Bürger die 60 Jahre Eher waren. Damals war es viel Geld. Der König schickte das Geld in die Stadt, die es ihnen nicht gegeben hat... Es war nicht bekannt, wer war der Lügner, ob der König oder die Stadt...»

«...Il Re è venuto anche a Pieve. Alto così. Tutto d’insieme un uomo intelligente...» «...Der König von Italien kam auch zu Pieve. So groß... Alles im allen war er ein intelligenter Mann...»
 
«...Mi sono sposata nel ’44. Siamo stati insieme 20 giorni. È andato in querra e non l’ho più visto, disperso in Russia...» «...Ich habe im Jahr 1944 verheiratet. Zusammen waren wir 20 Tage. Er ging zum Krieg und ich habe ihn nicht mehr gesehen. Er wurde in Russland vermisst...»
 
«...I tedeschi gli davano da mangiare, i russi dicevano di dargli da mangiare ma invece morivano tutti di fame... L’ultima volta che l’han sentito era in ospedale a Pavia ma io non l’ho più visto...» «...Die Deutschen gaben ihnen zu essen... Die Russer sagten, sie würden ihnen zu essen geben, aber sind alle an Hunger gestorben... Das letzte Mal als ich von ihm hörte, war er im Krankenhaus vom Pavia, aber ich habe ihn nicht gesehen...»

[durante il fascismo] «...non c’era giustizia. Una volta passa di qua mio fratello legato. Via in prigione! L’hanno beccato che andava a pescare. Un ragazzino che pesci vuoi che prenda?. [...] Mio fratello ha fatto un anno di prigione e uno di confino. Poi gli hanno dato una pensione come “perseguitato politico”. Mio padre invece è stato condannato a morte perché dicevano che aveva fatto segni ai tedeschi che erano dall'altra parte. Invece stava semplicemente facendo il gesto di lisciare la falce durante il taglio del fieno. [...] Verso Bassano gli sputavano addosso mentre era sul carretto. Nel carcere di Vicenza non l’hanno ucciso ma ha fatto tre anni di prigione...» [Während des Faschismus] «...es gab keine Gerechtigkeit. Dann wurde meinen Bruder gefangen. Im Gefängnis! Sie haben ihn gefangen, weil er fischen ging. Er war ein Bub!...» [...] «Mein Bruder blieb ein Jahr im Gefängnis... Dann gaben sie ihn eine Pension als „politische Vervolgung”. Mein Vater wurde zum Tode verurteilt, weil sie sagten, er Anzeichen dafür, dass die Deutschen auf der anderen Seite. Aber er machte nur die Geste um die Sichel zu schärfen, während das Schneiden von Heu. [...] Gegen Bassano spuckten die Italiener auf ihn, während er auf dem Wagen war. Im Gefängnis von Vicenza haben sie ihn nicht getötet, aber blieb er drei Jahre im Gefängnis...».

Un consiglio a un giovane adesso:

«Primo, che si cerchi un lavoro. Secondo, che si sposi... Anzi, il primo è che si ricordi che siamo cattolici»

Ein Wort der Beratung für einen heutigen Jungen:

«Erstens, ein Job suchen. Zweitens, sich heiraten. In der Tat ist das erste, sich erinnern, dass wir Katholiken sind»




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