La guerra uccide non solo i soldati ma colpisce anche i civili. Chi per una pallottola, chi per un incendio, chi per essersi trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato, chi nei campi di internamento o in conseguenza degli stenti patiti da essi. È quest’ultimo il caso di Giovanna Loss, di cui il quotidiano “Il Risveglio Austriaco” n.1429 del 10 dicembre 1917 ne pubblica il necrologio.
Si ringrazia Mario Moser per l’invio del materiale
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Addì 5 agosto 1917, l’ottantenne
LOSS GIOVANNA
vedova del Maestro dirigente Giuseppe Loss di Canal San Bovo
dopo essere stata trascinata nell’esilio dal nemico attraverso un doloroso Calvario per le città di Feltre, Treviso, Padova, Rovigo, Ferrara, Bologna, Firenze e finalmente a Pistoia, donde, dopo quattro mesi, potè far ritorno al domestico focolare, dove, dopo lunghe sofferenze, rendeva l’anima a Dio, confortata dai carismi di nostra S. Religione.
Con l’animo straziato dal dolore, il figlio AUGUSTO LOSS, i.r. Ispettore di riparto delle guardie di pubblica sicurezza, assieme alla moglie MARIA in Trento, la figlia ENRICA, la cognata VIRGINIA, assieme al nipote GIUSEPPE in Canal San Bovo, ne danno il mesto annunzio, raccomandando una prece per l’anima Estinta.
TRENTO - CANAL SAN BOVO, 10 dicembre 1917.
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