da Il Gazzettino del 24 ottobre 2004, pag. 9
In tanti hanno percorso, per anni, le nostre montagne con le sue preziose guide nello zaino. Ora Walther Schaumann, ex ufficiale e studioso austriaco autore di tanti libri sulle vette e i campi di battaglia delle Alpi, se n’è andato. È deceduto a Vienna lo scorso 13 ottobre all’età di 82 anni, e adesso riposa nel piccolo cimitero di Mauthen, come egli stesso aveva chiesto, ai piedi di quelle cime sulle quali ha speso larga parte della sua vita a recuperare i segni della guerra e lanciare il suo messaggio di pace tra i popoli.
Ex ufficiale di carriera, già nella marina austriaca, poi insegnante di storia di guerra alpina all’Accademia Militare di Vienna, a partire dal 1973 è stato l’ideatore e l’infaticabile promotore del grande progetto “Friendswege - Le Vie della Pace”. In oltre trent’anni di attività sul campo, avvalendosi di collaboratori volontari di ben 17 diversi Paesi europei (a lungo hanno collaborato anche gli alpini dell’ANA), ha concretizzato i primi grandi progetti di musei all’aperto in Italia e in Austria, nello scacchiere della Grande Guerra compreso tra l’Ortles e l’Isonzo. Aiutato dalla moglie Gabi, Schaumann aveva fondato l’Associazione degli Amici delle Dolomiti (Dolomitenfrende), attiva in numerosi paesi d’Europa e persino oltreoceano. Al motto “Le vie che un tempo dividevano il fronte devono ora unirci”, negli anni 70 Schaumann e il suo gruppo di appassionati iniziarono le prime azioni di recupero delle postazioni e degli itinerari del 1915-18: le “vie della pace” presero corpo nello scacchiere dolomitico, dal Passo Falzarego alle Tofane, dal Gruppo di Fanes alla zona delle Tre Cime.
Walther Schaumann (al centro), con la moglie Gabriele e Giorgio Tassotti
Dal 1977 al 1982 si concretizzò il grande museo all’aperto del Monte Piana, in una zona di grande valore paesaggistico oltre che storico.
Dal lavoro di Schaumann è nato, nel Municipio di Kötschach Mauthen (il primo comune austriaco subito sotto il passo di Monte Croce Carnico), un grande e suggestivo museo dedicato alla Grande Guerra, allestito su ben 600 metri quadrati, che raccoglie oltre 1.500 documenti usciti dallo sterminato archivio dello studioso.
Gran parte dei libri di Schaumann erano stati pubblicati da Tassotti di Bassano. La collaborazione con l’editore era cominciata nel 1984, quando Tassotti rilevò le Edizioni Ghedina di Cortina, con cui Schaumann lavorava da tempo. Tra i molti libri editi da Tassotti, in lingua italiana e in lingua tedesca (Dolomiti Orientali, Dolomiti Occidentali, Prealpi Venete e Trentine, Alpi Carniche Occidentali, Alpi Carniche Orientali), il successo maggiore è andato al cofanetto contenente i cinque volumi de “La Grande Guerra 1915-18”, Scritta negli anni 70 ma in costante aggiornamento, l’opera si presenta come una raccolta organica di itinerari che coprono tutto l’arco del fronte, dal Trentino al Friuli, con mappe, itinerari e la ricostruzione documentata di ogni singola battaglia, descritta con una visione disincantata della storia e della guerra.
«Walther Schaumann - ha commentato Giorgio Tassotti - voleva individuare e tracciare gli itinerari che erano stati scenario delle gesta del ‘15-18, per far conoscere anche i grandi interventi strutturali realizzati in quel periodo. Con la sua morte la storiografia rimane orfana di un personaggio importante, che ha saputo far amare e rispettare i luoghi della Grande Guerra».
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