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Storie


Il diario di
Gervasio Poda

Il Racconto di chi ha vissuto la guerra in prima linea

Gervasio PodaGiovedì 15 agosto 1912, all’età di 21 anni, Gervasio Poda, unitamente ad altri suoi compaesani, parte dal paese di nascita (Denno, dove nacque il 3 agosto 1981) per raggiungere la città di Merano, dove si trova la caserma del 2° Reggimento dei Tiroler Kaiserjäger.
In quel luogo svolge il suo addestramento formale rivestendo il grado di soldato. Durante la sua permanenza, in ricordo del suo servizio, link gli viene donata una pipa sul cui raccordo link si può leggere il seguente pensiero «I caccitor tirolesi gridon tutti eviva ma passati pochi mesi i lor destini piangon poi».

Nei primi giorni del mese di agosto viene dichiarata la mobilitazione; anche per il 2° Reggimento dei Tiroler Kaiserjäger è giunta l’ora di partire. Alle ore 12/13 del 5 agosto 1914 pure Gervasio Poda, matricola 858-92, trema. Fatti i bagagli, parte dalla città di Merano.

Ecco quanto riporta nel suo diario

«Nel mese di lulio dopo successo quel suicidio nella Serbia si parlava di una guerra Europea come di fatto averò. Anhe noi cacciatori eravamo in pensieri e non ci restò altro che quando si dichiarò i giorni della mobilitazione di inbalare le nostre canistre e il giorno 5 del mese corrente verso le 12 - 1 siamo partiti di Marano


I nostri nonni Kaiserjäger
Il Racconto di chi ha vissuto la guerra in prima linea

Scrive il kaiserjäger Poda Gervasio: «...siamo partiti da Marano e nella mattinata de 6 arriviamo a Pressanone ove siamo restati alcuni giorni... partivamo da colla verso il Prener. La mattina arrivati a Insbruch la gente ci aspettava alla stazione e ci salutarono con grida di eviva. Il giorno 18 agosto la mattina la messa di campo in onore di nostro Imperatore e di fuori del paesello vi siamo radunati tutto il II Reggimento. La prima volta che si vedeva cosi tanti soldati, eravamo formati in collone e la nostra artilieria al di dietro. Dopo breve tempo il nostro curato di campo incomincio la santa messa che col suono della banda militare la scompagnava...». «...abbiamo lasciato il paesello e andati avanti e dopo alcuni giorni di marcia siamo arrivati a Leopoli città della Galizia, era una città molto lunga con vie molto sporche». ... «Andiamo in una casetta vicino e il padrone neda all’oggio a tutti... ne fece moto con un pezzo di pane e mangiamo affamati ne profitiamo della bontà del contadino e assieme mangiamo una cipolla che era squisita. Era una cameretta piccola e i suoi figli erano a letto e due donne sdraiate a terra su un po di fieno e alcune coperte di sacco. Mi immagino devono essere povera gente e ringraziandoli siamo a riposare...» «...Circa le 6 della mattina si udi il rombo del cannone che faceva strage su di noi nel ritirarmi sentii due palle che forarono la mia gamella che portavo sullo zaino lo schioppo il legno era tutto de staccato dalle fucilate nemiche ed io per grazia del Signore rimasi salvo molto meraviliato che fra quella tempesta di piombo riuscii sano, ...» «I nostri ufficiali ci proibiscono di abandonare i quartieri ma noi non curandoci del divieto scorgiamo per campi ucidendo i picoli maiali e i poli, che nel paese è abondanza, anzi spiato un alveare lo asaltiamo rubando il miele alle api che infuriate a sturni puncono il viso dei mal capitati...» «...arrivò una divisione di cavalleria Ungherese che fece l’assalto ad arma bianca e fece uno sterminio sopra i russi... visto che giammai altro rimedio più non cè che la morte... il nostro Mag. Devarda alzò una piccola bandiera bianca ed all’ora fermarono il fuoco...» «...siamo arrestati da 4 soldati russi ci avviano per una strada...» «...ci misero in marcia passando per questo paese i contadini» ... «ridevano contro di noi vedendoci vittime dei loro tradimenti e spionaggi e ci mostrano perfino i pugni». ... «Alla stazione molte donne ci offrivano in vendita uova pane latte ecc. mentre alcuni signori stavano intenti nel cambiare le nostre monete che da 20 C. si riceveva 6 Rubli. In quel giorno venne pure mancatoci tanti isoldi». ... «...nella città di Plavlodar città asiatica». ... «In questi paesi esiste 3 qualità di popoli l’Europeo il quale è il popolo più civile sia per la sua presenza sia dai costumi, sia per il vestire, il mongolo che a la faccia dun color giallo nerastro di media statura rassomiglia molto al cinese, ed il tartaro che si presenta da la facia schiaciata dun color narastro di bassa statura mapiutosto colosale». ...

L’Associazione Storico Culturale Gruppo “I Rcuperanti”, ringrazia Antoniolli Maurizio per aver concesso la pubblicazione di alcune parti di diario manoscritto dal nonno materno, il Kaiserjäger Poda Gervasio classe 1891 combattente in terra di Galizia, fatto prigioniero dai Russi venne trasferito oltre i monti Urali nella città di link Plavlodar in Asia, nell’odierno Kazakhistan.
Vogliamo anche riprodurre link la lista compilata da Pistoia Andrea classe 1872, ove si possono leggere i nomi di quei nostri nonni richiamati in guerra e presentatisi a Fiera il 1° agosto 1914, nonché una foto di Kaiserjäger Primierotti ed una della Santa Messa celebrata a Punta Ces in suffragio dei caduti del Colbricòn.
Gente di Mezzano questa Associazione vi chiede aiuto per far si che la ricerca storica ricordi degnamente e con tutti gli onori coloro che morirono, ma anche i reduci che tornarono alle proprie case e amate famiglie, che con i loro diari hanno fatto si che venissero scritte pagine eroiche su una guerra che la storia ufficiale a troppe volte modellato a favore dei vincitori dimenticando i valorosi uomini “dell’esercito nemico”, i nostri nonni Kaiserjäger.

Il Presidente
Ilario Simion

Pubblicato su “Mezzano in-forma ”, anno 2 n° 2
pagg. 20-21, del Dicembre 2003
Voci di Primiero

Il diario è un manoscritto redatto in dialetto della Valle di Non.
Nella pagina seguente si potrà sfogliare il diario originale, e leggere la sua trascrizione. Buona lettura


Nota: Il II Reggimento KJ s’è battuto eroicamente nella battaglia di Hujcze. Dettagliatamente ne parla il link libro di Ernest Murrer “Hujcze 1914-1918.



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