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Storie

Dal Tiroler Landesarchiv di lnnsbrück un importante documento che testimonia la partecipazione spontanea dei lagarini

Volontari SchÜtzen
contro Napoleone

da L’Adige del 7 aprile 2010

manoscritto PomaroloPOMAROLO - Nonostante l’anno hoferiano sia finito, molti storici ed appassionati proseguono ininterrottamente a cercare documenti relativi alla storia trentina durante l’età napoleonica. La settimana scorsa era toccato a Roberto Adami, storico e bibliotecario, offrire le sue riflessioni sull’«invenzione degli Schützen». Oggi è uno storico di Lavis a confutare le sue tesi sullo stesso terreno.
Nel bel mezzo delle controversie riguardanti la partecipazione, più o meno spontanea, dei bersaglieri trentini nel periodo 1796-1809, è emerso dagli archividel Tiroler Landesarchiv d’Innsbrück un documento che testimonia la partecipazione spontanea dei lagarini nella lotta contro Napoleone Bonaparte: si tratta di un manoscritto del 1798 rinvenuto dallo storico Carlo Refatti di Lavis (che nel 2007 pubblicò assieme a Mario Moser il libro «Eroi dimenticati», dedicato ai lavisani caduti durante la Grande Guerra). manoscritto PomaroloIl documento redatto dalla Regola Comunale di Pomarolo il 21 novembre 1798, riporta la lista di ben 90 bersaglieri-volontari in vista di una nuova invasione francese. Tale documento testimonia così la delicata situazione delTrentino tra la fine della seconda invasione napoleonica del 1797 e la terza del 1800-1801 guidata dal generale MacDonald. In quell’arco di tempo, il governo del Trentino era nelle mani degli austriaci, i quali affidarono la reggenza del territorio, non al Principe vescovo di Trento, ma al barone Sigismondo Moll. Questa breve parentesi di pace, in cui la popolazione trentina soffrì in modo particolare, fu interrotta dalla guerra della seconda coalizione antifrancese, scoppiata nel marzo del 1799.
Nel periodo 1797-1799, quindi, si respirava nell`aria lo scoppio di un nuovo conflitto dell’Austria contro la Francia repubblicana, che da lì a breve sarebbe entrata in una nuova fase della sua esistenza sotto la guida di Napoleone Bonaparte. E in questo contesto che si colloca il manoscritto di Pomarolo del novembre 1798. La comunità di Pomarolo, il giorno 20 novembre 1798, Refatti e Moserricevette l’ordine dal comando militare di Innsbrück, di provvedere all’allestimento di una compagnia di bersaglieri. Il giorno seguente si arruolarono volontariamente 90 uomini, per la maggior parte contadini, 75 uomini di Pomarolo e altri 15 provenienti dalle comunità vicine. Nello stesso manoscritto si legge che la comunità di Pomarolo «rileverà il numero d’uomini, che si sono spontaneamente presentati per servire in qualità di Bersaglieri (...). Questi serviranno sino a tanto che la patria sarà minacciata dal inimico». Il manoscritto, firmato dal Sindaco Paolo Bertoli e Antonio Chiusiole, prosegue così: «In quanto poi concerne il sollevarsi in massa in caso di avvicinamento dell’inimico questa comunità si presenterà ben volentieri a quanto in allora verrà stabilito in difesa della cara patria, e loro Clementissimo Sovrano delle Città e altre Comunità».

Andrea Casna



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