Nel lontano 1796 di fronte alla minaccia incombente delle truppe di Napoleone che si preparavano ad invadere il Tirolo, le genti montanare tirolesi in una preghiera che durò quaranta ore (1) si votarono al Sacro Cuore di Gesù e da questa fede religiosa e morale riuscirono a trarre energie inimmaginabili atte alla difesa di quel lembo di terra che allora era il Tirolo. Voto rinnovato in occasione delle solenni celebrazioni del centenario tenutosi nell’anno 1896.
Nel momento presente di decadimento della viva fede e della sana morale niente di più puro e bello è il ricordare l’antico voto fatto dalle nostre genti per chiedere al Sacro Cuore di Gesù la vittoria nelle battaglie contro coloro che vogliono privarci della libertà e ancor di più contro coloro che vogliono pervertire la sana morale e i sani princìpi.
Domandiamoci allora perché in quello che fu fino al 1918 il Tirolo storico facente parte di un’entità più vasta che era l’Impero Austro-ungarico governato dagli Asburgo, chiamata anche piccola Europa. Nazione, il Tirolo con propria sovranità, i propri diritti, la propria costituzione, il proprio territorio, diritti ormai secolari ed acquisiti non ultimo tra questi diritti il parlare italiano o il ladino. Importante qui segnalare che solo tra le autorità militari e di polizia era usato il tedesco per impartire gli ordini cosi come avveniva nel rimanente territorio dell’Impero (2). Le nostre genti moderne confuse dalle apparenti battaglie politiche, tendono a non comprendere che il vero obiettivo del contendere non era l’identità tirolese in se, bensì ciò che più univa insieme la loro esistenza, e questa era, e forse ancora è la religione cristiana cattolica. La motivazione religiosa risulta poi evidentissima nella grande insorgenza del 1809, corale reazione popolare al tentativo di cristianizzazione voluto dal ministro conte di Montgelas, affiliato alla setta massonica degli
“Illuminati di Baviera” (3).
E qui è d’obbligo parlare di Andreas Hofer (1767-1810) di lui è stato scritto “profondamente onesto e ragionevole, buono, gentile e sereno, delle volte anche spiritoso, ma sempre guidato da un senso pio e cristiano”, aveva un amore grande per la sua Heimat, il paese del suo focolare e dei suoi avi, la terra delle sue tradizioni profonde, il fazzoletto di monti, di boschi, d’acque limpide e di piccole città nel quale aveva visto la luce. E degli Schützen, in Trentino allora chiamati “sizzeri”, i quali non erano che gli antichi difensori della patria e dei quali certa storiografia parla dando però una spiegazione storica falsata, nel definirli briganti quali però non erano.
Loro gli Schützen portavano, e portano sulle loro bandiere e stendardi chi il Sacro Cuore chi la Madonna chi i Santi, per loro, le Schützen Kompanie, non conta solo l’anno civile, esse tengono presente anche quello liturgico-religioso che comincia con l’Avvento.
È nel ricordo dei nostri nonni e avi che si è fortemente voluto anche quest’anno rievocare l’antico voto e far sì che le nostre genti nel vedere nei giorni di venerdì, sabato e domenica il Sacro Cuore illuminato di quel rosso vivo che è il colore del sacro sangue che i nostri avi versarono per un Tirolo libero e sovrano, che con l’aiuto delle note, lasciatemi dire quasi sacre, che uscivano dal Corno delle Alpi, il pensiero di tutti noi si fermasse per qualche minuto a venerare quel Sacro Cuore di Gesù che illuminava i paesi di Mezzano e Imèr come nel passato brillavano i fuochi sulle montagne del Tirolo. Altri nelle stesse ore erano accesi nell’alta Valle di Primiero e nella Valle del Vanoi a perenne ricordo dei posteri.
Si ringraziano il Gruppo Alphornbläser Seis-Corno dell’Alpe di Siusi, il C.I.T. di Mezzano, i Vigili del Fuoco Volontari di Mezzano, la Schützen Kompanie “G. Negrelli” di Primör (4) e le sempre disponibili famiglie Zugliani del Pra’ del Lenzo di Mezzano.
L’Associazione Storico Culturale Gruppo
“I Recuperanti” di Mezzano
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