auf Deutsch
 
aquila
Home
Chi siamo
Dove siamo
Centro Studi Storici Primiero
Museo
Storie
Monumenti
Link
Appuntamenti
Rassegna stampa
Contattaci - Forum
Contattaci - Forum
Malaman design

Spazio offerto da
JLB Books s.a.s.

 


Storie


Sentinella sulle Dolomiti
Anno 1916
Di Dolf Kickel, Graz, Austria

Introduzione

Nei primi anni di guerra tra Impero Austro - Ungarico e Regno d’Italia il fronte della Catena del Lagorai, chiamato dagli austriaci “Fassaner Alpen” o “Alpi di Fassa” a causa di un errore cartografico, ebbe scarsa importanza strategica e gli scontri furono rari e limitati. Ma nel 1916 i piani tattici e il concentramento di truppe italiane trasformarono questo fronte in zona di aspri combattimenti fra truppe alpine specializzate delle due parti. Le perdite furono gravi per Buse dell'Orotutti a seguito degli estenuanti attacchi per il possesso o la riconquista di forcelle e cime. Ma più spaventosa piombò nell’inverno 1916 – 17 la “morte bianca”, delle slavine e delle bufere, il cui bilancio finale in vittime superò quello dei combattimenti. Il cimitero di Ceremana accolse fino all’autunno del 1917 oltre 500 caduti di varie nazionalità dell’Impero e alcuni italiani. Malgrado le difficoltà climatiche fu decorosamente mantenuto per oltre vent’anni fino al suo totale smantellamento (1941). Alcuni anni prima erano state recuperate anche le circa 150 salme deposte nel piccolo cimitero delle Buse dell’Oro, sul versante settentrionale del Piccolo Colbricon.

Chissà se l’autore di questo emozionante documento avrà mai conosciuto il capitano Binder, comandante del presidio della Cavallazza sul Lagorai. Forse avrà visto il Maresciallo Von Scholz, comandante della 90ª divisione, che dopo aver perso la Cavallazza ed il Passo di Colbricon, dovette difendere la linea “Buse dell’Oro” apprestando due compagnie del XXIII Cacciatori, di cui forse il militare Dolf Kickel faceva parte. E ancora chissà se avrà mai conosciuto qualcuno dei suoi camerati uccisi dalla “morte bianca” o dal nemico e poi tumulati nei cimiteri di guerra, ora non più esistenti, della Ceremana, delle “Buse dell’Oro” e di Malga Colbricon. Alac Josef, Steier Stefan, Hoffman Franz, Prokop Franz, sono alcuni delle centinaia di caduti nei pressi della linea “Buse dell’Oro” dove operò Dolf Kickel.

Quando qualche anno fa, nel fare ordine in casa, trovai il documento originale scritto dal Kickel nel 1959, cercai di capire esattamente in quale posizione si trovassero i luoghi descritti. Confrontando le carte militari austriache con un toponimo che nel racconto ricorre più volte, “die Nase”, risalii facilmente all’ubicazione. Si tratta delle quote 2150 e 2187, facilmente rilevabili sulle carte dell’ I.G.M. Questi luoghi sono agevolmente accessibili passando dalla Malga Colbricon e seguendo le indicazione per le “Buse dell’Oro”. Si scorgono ancora le trincee aggrovigliate, i buchi nella roccia, i dormitori, i camminamenti, i fili spinati...

Ritengo, con la testimonianza di Dolf Kickel, di contribuire ad arricchire il materiale consultabile presso il Museo della Grande Guerra sul Lagorai. Nella traduzione ed interpretazione ho cercato di mantenere il più possibile inalterato lo spirito e il senso di pace che nell’originale l’autore ha cercato di trasmettere. Riscrivendo l’originale in lingua tedesca ho mantenuto integri anche gli errori geografici dell’autore (es. Dossacio invece di Dossaccio), onde consegnare la lettura di un documento non modificato e fedele all’originale.

TAUFER Luigi
San Martino di Castrozza, aprile 2000

 

Nella foto, dalle “Buse dell’Oro” verso Passo Rolle




Precedente Torna su Prossima

 

 

 

© Recuperanti 2009 - stampa stampa la pagina - invia a un amico invia a un amico -