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Storie

La commerciante “partigiana”

Maddalena Lott

Vedova del Signor Simeon, possibile errore di trascrizione dal più caratteristico Simion o Simon ancora presente in valle, Maddalena Lott venne internata con le figlie. Anche in questo verbale notiamo come gli stessi militari italiani parlino di “occupazione” piuttosto che “liberazione”, come verrà poi chiamata la conquista del Trentino nella storiografia ufficiale in termini più romantici e “spendibili”. Galeotte furono le sue idee contrarie alla presenza italiana nel Primiero che le costarono la lontananza da casa probabilmente fino al termine del conflitto. Per avvalorare il provvedimento dell’accusa vennero messe sul piatto anche delle ingiurie che avrebbe detto ai soldati italiani e l’ipotesi che con la figlia operasse anche in termini di spionaggio. Tecnicamente chi fa azione di spionaggio, ben conoscendo il rischio a cui va incontro, difficilmente si esporrebbe ad atti così espliciti contro chi è “spiato”.

In seguito, il documento originale e il testo trascritto. Se ci sono degli errori di trascrizione non esitate a link segnalarcelo.

Originale presso l’Archivio di Stato di Trento
Si ringrazia Mario Moser per l’invio della copia


Fiera di Primiero, addì 9 10 Aprile 1916

Legione territoriale dei Carabinieri Reali di Verona - Tenenza di Fiera di P.

Risposta al foglio del 1° andante n. 68

Oggetto: domanda di rimpatrio di Lott Maddalena vedova Simeon
Ricevuta 28.3.1916 N° 1129

All’Illmo Sig. Commissario Civile Primiero

In risposta relazione al foglio controdistinto mi onoro portare (?) a conoscenza di partecipare alla S.V. Illma che Maddalena Lott vedova Simeon, [illeggibile] operante al [illeggibile] esternò sempre idee marcatamente austriacanti, che mantenne anche dopo la nostra occupazione.
Il suo di lei esercizio era sempre frequentato da persone che in linea politica non davano alcun affidamento, parentrie (?) delle quali vennero poi internate.
Era anche fortemente indiziata di fare propaganda a noi contraria, cercando di rinfondere nei contadini la convinzione e la speranza di un prossimo ritorno degli austriaci.
Risulta inoltre che la Lott ebbe più volte a pronunziare frasi ingiuriose all’indirizzo di soldati nostri che, dopo aver fatto qualche acquisto, uscivano dal suo negozio.
Le figlie di lei Caterina e Maria mostrano gli stessi sentimenti della madre e la Caterina risulta di moralità alquanto discussa.
Essa infatti per più volte vista in luoghi solitari in compagnia di soldati, ai quali si sospettava cercasse di estorcere notizie di carattere militare, che poi la madre avrebbe dovuto far pervenire ad alcuni parenti che si trovavano al campo nemico, in località non molto lontana dai nostri avamposti.
Per i motivi sopraesposti, che furono quelli che condussero all’internamento delle donne predette, questo ufficio esprime io mi permetto di esprimere parere contrario all’accoglimento della domanda di rimpatrio inoltrata dalla vedova Simeon

IL TENENTE
Comandante la Tenenza
[firma]

Il Comm. Civile
[firma]



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