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31 maggio 1796

LA DEVOZIONE AL SACRO CUORE DI GESÙ
E IL VOTO SOLENNE DEI NOSTRI ANTENATI

a cura di Osvaldo Tonina

Penso che tutti noi, nelle nostre case o in quelle dei nostri vecchi, dei nostri nonni, Devozione al Sacro Cuoreabbiamo notato, su di un altarino nell’angolo della casa, o in un quadro appeso alla parete di una vecchia cucina, con il lumino rosso sempre acceso, l’immagine del Sacro Cuore di Gesù, dolorante, afflitto e sanguinante.
Ė una devozione quella del Sacro Cuore di Gesù, presso di noi, che risale a diversi secoli addietro ed è culminata giusto duecento anni or sono (1796) con un voto solenne di tutte le nostre popolazioni appartenenti al vecchio Tirolo Storico (Trentino-Alto Adige e Tirolo del Nord). Questa devozione fu il pilastro portante della religiosità dei vecchi della nostra terra sin dai secoli XV e XVI.
Certo, essa appartenne ed appartiene a tutte le comunità dei fedeli cristiani nel mondo, ma la storia della nostra terra ci insegna e mette in evidenza il particolare valore che i vecchi tirolesi, sia di lingua italiana, tedesca e ladina, attribuirono a questa popolare pratica religiosa, che sin dal Medio Evo era stata raccomandata dalla Chiesa.
A tal proposito è doveroso ricordare il Santo olandese Petrus Canisius, gesuita dal 1543, poi patrono della diocesi di Innsbruck e, dal 1571 al 1577, rappresentante dell’Imperatore Asburgico al Concilio di Trento.
Sacro CuoreFu il Santo Canisius che diffuse con accorata fede la devozione al Sacro Cuore di Gesù in Tirolo, con spirito altamente missionario di paese in paese, che non mancò di colpire – allora come nei secoli successivi – il cuore degli abitanti di quello che usava definire il “Land in Gebirge” (regione fra i monti). L’entusiasmo religioso e la devozione al Sacro Cuore di Gesù delle nostre popolazioni non si spense certo al sorgere di eventi storici come l’invasione del generale francese Vendòme nel 1703, con la distruzione di diversi tra i più belli castelli del Trentino. Il culmine però venne raggiunto quando la minaccia francese nel 1796 portava il nome di Napoleone, allora generale d’armata, che si apprestava ad invadere il Vecchio Tirolo.
Sacro CuoreLa costernazione popolare che ne seguì indusse il Principe Vescovo di Trento, il Principe Vescovo di Bressanone, i rappresentanti di tutti gli stati sociali, i capitoli delle cattedrali di Bressanone, Trento, Rovereto ed Arco, tutta la nobiltà, il clero ed i dicasteri e un’immensa folla da tutta la regione, a raccogliersi nella Cattedrale di Bolzano il 31 maggio 1796, qui venne fatto voto solenne, eleggendo il Sacro cuore di Gesù, Patrono del Tirolo Storico. Per iniziativa del prelato cistercense Sebastiano Stockl di Stams, in ricordo della disposizione spirituale degli antenati, venne stabilito di assicurarsi il soccorso del Cielo sulle opere di difesa del territorio tirolese facendo Voto Solenne  che, da allora in poi, la Festa del Sacro Cuore di Gesù sarebbe stata celebrata nelle forme più solenni. Il pontificale che ne seguì sancì l’alleanza spirituale del territorio tirolese con il Sacro Cuore di Gesù.
La fiducia dei Tirolesi non fu delusa. In ognuna delle otto invasioni che ne seguirono da parte francese e franco-bavarese, il popolo si strinse solidale attorno ai suoi rappresentanti religiosi, forte della fiducia sempre riposta in Gesù ed in sua madre Maria.
Quest’anno 1996 ricorrono i 200 anni di questo grande voto. A Bolzano, come duecento anni fa, si sono ritrovati il 1° giugno, nella stessa cattedrale, i rappresentanti eclesiastici di Trento, Bolzano ed Innsbruck, le più alte cariche regionali e delle tre province, le Compagnie degli Schützen e una folla di persone provenienti da tutte le nostre vallate. Nel corso di una toccante cerimonia è stato rinnovato il grande voto di alleanza con il Sacro Cuore di Gesù, esprimendo ad un tempo gratitudine, fiducia e preghiera, con il canto del Te Deum in tre lingue.

Pubblicato il 3 giugno 2010



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