Riceviamo e pubblichiamo un´ulteriore risposta
all´articolo
pubblicato sull´Adige il 30 luglio 2011
riguardo
l´offensiva
sullo Zugna.
di Volker Jeschkeit *, Ing. e storico, agosto 2011
L´articolo si basa a gran parte sulle note che accompagnavano il riconoscimento della croce di cavaliere dell´ordine di Maria Teresa all´ora primo tenente Hermann Kirchner per la conquista dello Zugna Torta e alcune note reintegrative dal esercito federale dell´Austria di oggi.
La traduzione avviene dall´inglese, la fonte originale è inglese.
Intanto per cominciare con le due parole su tre sbagliate: La definizione “Strafexpedition” è naturalmente sbagliata e ci da già una prima idea sulla mancanza di professionalità da parte dei sostenitori dello scempio sullo Zugna. Il nome ufficiale era «L´offensiva di primavera» ma i storici “fai da te” non lo impareranno mai. La seconda parola “infranto”... l´offensiva? Quale offensiva? L´ordine chiaro e l´obiettivo da raggiungere sullo Zugna partito dal comando dell´VIII corpo d´armata a alcuni piccoli reparti della 57 divisione fanteria austriaca era la conquista di un obiettivo ben circoscritto, la Zugna Torta, che serviva come osservatorio sia in direzione Vallarsa sia per il probabile controllo di movimenti d´offesa del nemico durante l´azione austro-ungarico nella Valle dell´Adige. In particolare si temeva un´azione italiano dalla parte del Brentonico per attaccare il fianco delle truppe austriache.
L´VIII corpo d´armata era composto di due divisione di fanteria la 57ª e la 59ª. Il comandante della 57ª divisione era dal febbraio all´agosto 1916 il tenente maresciallo Goiginger. Il comandante della 59ª divisone il maggiore generale von Kroupa dall´aprile 1916 al maggio 1917. Interessante per noi nella “causa Zugna” è soltanto la 57 divisione, in particolare la 6 brigata di montagna composta dai seguenti unità di fanteria: qui in particolare ( senza citare tutte) i battaglioni I/6, III/38, IV/42 e IV/81. A noi ci interessano i battaglioni III/38 e IV/42.
Un cenno sulle forze d`artiglieria a disposizione del VIII corpo: Si parla di 250 pezzi incirca, cifra teorica, per la maggior parte dei pezzi fu in brevissimo tempo impegnato e sottoposto al XX corpo d´armata per rinforzare l´artiglieria nel centro dell´offensiva. Le mappe della disposizione delle singole batterie del settore del VIII corpo parlano chiaro.
Il settore d´artiglieria sotto il comando del tenente colonnello Firbas era strutturato in due sotto settori:
1) Il sotto settore Mori sotto il comando del capitano Stadlmayr e tenente colonnello Grugler per la zona Palone-Sacco come retrovie con complessivamente 12 batterie di cannoni e obici del calibro da 75 a 150 mm
2) Il sotto settore Rovereto sotto il comando del maggiore Rosenberg con 16 batterie di cannoni e obici del calibro da 75 a 150 mm e 2 batterie di morti 305mm e una batteria mortai di 240mm.
A noi interessa il settore del maggiore Rosenberg. Facendo i conti all´inizio dell´offensiva a disposizione nel sotto settore Rovereto erano circa 48 pezzi d´artiglieria e 6 mortai. La maggior parte dell´artiglieria era comunque composta da batterie di cannoni da montagna con calibro 75mm. Un ruolo secondario durante le azioni aveva la cosiddetto artiglieria in posizione fisse. Trattasi come definizione di batterie in caverna, casematte in calcestruzzo o messe in altre posizioni campali comandate dalle truppe ausiliari di supporto d´artiglieria, i cosiddetti Festungsartilleriebataillone (battaglione d´artiglieria di fortezza) che con il loro fuoco aiutavano durante il bombardamento preparativo. In totale nel settore parliamo di 5 -6 batterie a due pezzi ciascuna, spesso armato con vecchi modelli del calibro 90mm a 120mm.
Cosi il quadro generale all´inizio dell´offensiva nel sotto settore Rovereto.
Importante da ricordarsi che l´azione in questo sotto settore si doveva assolutamente limitare a proteggere il fianco destra del XX corpo d´armata che faceva l´avanzamento frontale per sfondare dall´altopiano verso Asiago.
L´VIII corpo svolgeva un ruolo di scudo con azioni puntuali e molto limitati. Fatto è che dopo pochi giorni i reparti del corpo non avanzavano più appena si trovava una resistenza nemica organizzata e accanita e si limitavano di consolidare le posizioni raggiunte per esempio nella Vallarsa sullo Zugna e nella Valle dell´Adige.
L´azione del primo
tenente Hermann Kirchner
Dati biografici: Nome Hermann, cognome Kirchner nato il 6 maggio 1890 a Feldbach nella Stiria. 18 agosto 1909 aspirante ufficiale (Fähnrich) nel reggimento fanteria Nr. 88 in seguito trasferito a Budapest, durante la crisi nel Balcanico 1912 trasferito nel 4° battaglione del reggimento fanteria Nr. 42 che faceva parte della 3 brigata di montagna con guarnigione a Avtovac, parte della 18ª divisione fanteria del XV corpo d´armata. Nominato tenente il 1 maggio 1912. All ´inizio della guerra comandante della 14 compagnia del IV batt/ regg 42. Dopo partecipazione nella guerra in Serbia e Montenegro nominato in data 1° gennaio 1915 primo tenente.
Nel febbraio 1916 in battaglione IV/42 viene trasportato nel Tiolo e incorporato nella 6 brigata di montagna. Dopo un breve tempo a Trento spostato a Marsilli, settore Rovereto facendo parte della 57 divisone fanteria. I reparti del battaglione si trovano sotto diretta osservazione dalle forze italiane posto sulla Zugna Torta.
All ´inizio dell´azione sullo Zugna era partito l´ordine di impossessarsi della quota Zugna Torta che serviva come osservatorio importante per le truppe austro-ungariche. L´ordine arriva alle ore 18.30 al comando della 6 brigata di montagna delo 14 maggio 1916. Al comandante del battaglione IV/42 tenente colonnello Marinus von Stärk si dava la disposizione operativo del battaglione III/38 ( maggiore Stephan von Inselt) una batteria artiglieria campale 4/2 (comandante primo tenente Klein) e due plotoni di lancia mine. L´attacco della 14 compagnia di Kirchner inizia alla mattina del 15 maggio. Kirchner aveva l´ordine di prendere la parte ovest della quota 689 in cooperazione con la 16 compagnia ( comandante primo tenente di riserva Dott Erich Frank). Alle ore 6.00 di mattina comincia il fuoco preparativo dell´artiglieria e alle ore 8.55 i reparti della 16 compagnia vanno all´attacco. Le prime linee italiane vengono prese molto veloce facendo una grande quantità di prigionieri. Nonostante il successo iniziale dovuti al tirreno difficile e con il compito di proteggere anche il fianco del battaglione III/38 l´assalto della compagnia alla quota 689 non procede. In questa situazione Kirchner decide da solo di non assalire la parte ovest della quota ma di sferrare un attacco frontale con la sua 14 compagnia con supporto di un reparto di mitragliatrici e di un plotone di lancia mine. Mettendo la 15 compagnia come riserva inizia il suo attacco alle ore 9.35 conquistando velocemente la linea italiana sulla quota, dopo un breve intermezzo di resistenza dalla parte nemica conquista anche la caverna dietro la posizione facendo prigionieri 150 soldati italiani del reggimento fanteria Nr. 207 e preda di guerra come mitragliatici ecc. Dopo l´arrivo della 16 compagnia sulla quota prende posizione alla parte ovest con la sua compagnia come da ordine ricevuto. Nella sera consolida una posizione di difesa su questa. Alla mattina del 16 maggio riceve l´ordine di conquistare il picco ovest della Zugna Torta e di mantenersi in contatto con il battaglione III/38 che doveva conquistare la parte est della Zugna Torta. Durante la lenta avanzata con 600m di dislivello e sotto il fuoco di sbarramento dell´artiglieria italiana perde temporaneamente contatto con le altre compagnie. Chiedendo aiuto al battaglione III/38 arriva sulle quote 1076 e 873 a distanza di 600m dell´obiettivo alle ore 23.00 con la sua compagnia. Durante la notte il suo reparto vine bombardato dall´artiglieria italiana. Il mattino dopo respinge numerosi contrattacchi italiani dalle ore 5.00 alle ore 11.00. In questa situazione critica decide di sferrare un deciso contrattacco con la compagnia e il suo reparto mitragliatrici e conquista la posizione dell´artiglieria italiana alle ore 16.30 facendo altre 150 prigionieri. Dopo una breve riunione con i suoi ufficiali e sottufficiali alla mattina del 18 maggio attacca la Zugna Torta e conquista la posizione alle ore 5.00 di mattina. Mantiene la posizione anche sotto il pesante bombardamento dell´artiglieria italiana. Il successo di Kirchner permette alle altre unità di procedere con il loro avanzamento. Durante il suo attacco infligge al nemico perdite di 500 morti e feriti e prende 300 prigionieri. Le sue perdite ammontano a 18 morti, 49 feriti e 3 prigionieri. Per la sua coraggiosa e audace condotta dell´attacco, raggiungendo l´obiettivo ordinato in breve tempo lui riceve con la pratica Nr.190 in data 16 dicembre 1922 la croce di cavaliere dell´ordine di Maria Teresa.
Nonostante numerosi e sanguinosi contrattacchi italiani durante la guerra la Zugna Torta resta per tutta la guerra in mano austriaco. Kirchner rimane per un lungo tempo comandante della 14 compagnia e viene nominato capitano in data 31 gennaio 1918. Oltre alla medaglia dell´ordine di Maria Teresa conquista altre 4 medaglie al valore militare.
Capitano Hermann Kirchner muore in data 8 marzo 1953 a Graz in Austria.
Nota a parte: Da volume dello stato maggiore dell´esercito austro-ungarico si legge che negli giorni successivi alcuni pattuglie esploratori si spingevano in avanti trovando come difesa il “Trincerone” fortemente difeso dagli Italiani. Ritornando sulla Zugna Torta fanno il loro rapporti e qui finisce la storia. Sullo Zugna la guerra si trasforma in una guerra di posizione. Ogni parte belligerante difende saldamente la sua posizione ma non può avanzare neanche un metro.
Considerazione finale
L´attacco sullo Zugno fu sferrato da reparti dei battaglioni IV/42 e III/38 con una potenza in prima linea di 2 massimo 3 compagnie, temporaneamente assistito da una batteria campale e due plotoni di lancia mine. Altre 2 compagnie facevano parte della riserva. Avevano l´ordine preciso di prendere la quota Zugna Torta.
Sotto questo punto di vista pubblicando parole come si ha “infranto la Strafexpedition” diventa al massimo una barzelletta del tipo bar per non dire qualcosa di peggiore.
Le truppe a.u. hanno semplicemente raggiunto il loro obiettivo e si sono fermati come ordinato.
Il progetto “Trincerone” diventa cosi un´enorme montatura e sforzatura della storia della prima guerra mondiale, per mancanza di argomenti, a dirittura si arrampica su i vetri, stando alle affermazione dell´Adige in data 5 agosto 2011 dove la fuciliere sbagliate nel muro di cemento vengono giustificate come posizioni per le mitragliatrici italiani che solo in questa maniera si potevano installare. Si chiede: Trattasi di fuciliere o posizione per mitragliatici nel “Trincerone”, inoltre con il bel trucco furbo dichiarando che il muro di cemento fu costruito sulla vecchia base originale (che non fu toccato) si ha aggirato la legge 78 del marzo 2001 naturalmente cosi ricevendo il nulla osta degli enti provinciali responsabile per la tutela del patrimonio storico.
* collaboratore dei archivi di stato di Vienna, Monaco, Royal archive Londra, Sigmaringen (fondo archivistico corpo alpino germanico), archivio federale
di Coblenza/Germania, archivio di Stato di Innsbruck,
archivio militare di Budapest e archivio militare di Praga e altri archivi.
pubblicazioni
Approfondimenti
Appostati nelle caverne
PDF, 452kb - (da L’Adige del 30 luglio 2011)
Celva e Marzola: fortezze di Trento
JPG, 177kb - (da L’Adige del 3 giugno 2011)
L’articolo pubblicato su Doss Trent a cui fa riferimento Volker Jeschkeit
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