Katzenau era una località ai soborghi di Linz, oggi la terza maggiore città austriaca (188.968 abitanti), capoluogo dello Stato federato dell’Alta Austria.
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In questa mappa del 1929, fornitaci gentilmente dall’Archivio storico del Comune di Linz, possiamo notare come la città fosse di dimensioni molto ridotte rispetto all’attuale grandezza (vedasi la mappa interattiva sottostante). All’epoca la sua popolazione era poco più della metà di oggi: contava attorno ai 110.000 abitanti.
La zona ove era ubicato il campo di internamento di Katzenau si trovava ai margini del centro abitato, mentre oggi è sì nella zona industriale, ma in posizione centrale rispetto al nucleo urbano. Da decenni il nome della località Katzenau, che nella prima metà del secolo scorso ha raccontanto il dramma di tante famiglie trentine e non, è sparito dalle carte geografiche.
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una descrizione da Katzenau, la landa dei gatti di Aldo Gorfer
Katzenau significa “landa dei gatti”. Più esattamente, con pittoresco vocabolo trentino “ischia” (dei gatti), vale a dire terreno sabbioso incolto e piatto lungo un fiume dalle intemperanze del quale ha preso origine.
Perché quel luogo in riva destra del Danubio, di fronte alle colline verdi che si affacciano da settentrione, sia stato così appellato, non sappiamo. Il curioso - che risale ai tempi di quando Linz era l’austera cittadina dal volto tipicamente tedesco e non si era ancora dilatata con i moderni quartieri attraversati da ampli viali - è oggi perduto. A fatica gli anziani lo ricordano.
Sul fiume, presso il ponte di Urfahr, fanno scalo i grossi battelli fluviali che vengono da Passau e scendono fino a Vienna. La Hauptplatz, già intitolata a Francesco Giuseppe, si spalanca vivace con le belle case barocche e la grande colonna della Dreifaltigkeitsäule, fantasiosamente settecentesca, voluta da Carlo VI a memoria della peste e dei Turchi che minacciarono da vicino la città.
Oltre la Unter Donaulande, tenuta a parco, c’era Katzenau. Il luogo è irriconoscibile; è città. Dai piani alti degli edifici si scorgono le ciminiere di Linz e l’altissima cuspide del Neur Dom. I bacini del porto municipale si aprono sull’ansa del Danubio. A sud scorre l’autostrada di Vienna. Laggiù, presso San Peter, confluisce nel fiume la Traun.
Sempre l’Archivio storico del Comune di Linz, che ringraziamo per la preziosa condivisione delle eccezionali mappe, ci ha fornito la localizzazione esatta delle baracche che ospitavano gli internati dell’Impero, datata 30 dicembre 1916. Nella legenda si vede come era organizzato il centro, che erroneamente molti confondono con i Lager nazisti di sterminio di massa. La vita al campo non era certo felice, non solo per l’angoscia di chi aveva i propri cari al fronte, e per l’incertezza di ciò che sarebbe stato una volta finita la guerra. In esso non vi erano infatti tenuti solo i criminali e i “prigionieri politici”, ma famiglie normali sfollate dalle zone di confine. Si è cercato di garantire loro, nelle modeste baracche di fortuna e condizioni di miseria date della circostanza, una vita il più normale possibile. Vi era nel campo un ufficio postale, due ospedali (per infettivi e non infettivi), una scuola, una biblioteca, un posto per lavarsi, una chiesa, un bazar e addirittura una Polenta-Küchen, una cucina dove veniva cotta in particolare la polenta. Numerose le stalle con animali che andavano dai cavalli ai maiali.
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(Foto tratta da trentinocultura.net)
Oggi la vecchia Katzenau è sede dell’area industriale della città di Linz. Qui vi si produce un po’ di tutto, sfruttando anche la larga ansa del Danubio per il trasporto delle merci. Pochissime le sedi abitative, un po’ per la posizione troppo commerciale della zona, un po’ forse per il ricordo delle vecche baracche di fortuna. Vi è sede anche di un centro commerciale e di alcuni alberghi, per chi non riuscisse ad alloggiare in centro e per uomini d’affari. Lungo il Winterhafen, un lembo idrico ricavato dal Danubio e riparato da un argine, i giovani e le famiglie trovano momenti di svago per passeggiate in bicicletta e come porticciolo di barche private. Dall’argine si ammira il parco che introduce la parte periferica Nord della città, coronata dalle colline alle spalle. È in progetto (nella foto sotto, tratta da hohensinn-architektur.at) una rimodernizzazione della zona con un’ulteriore riqualificazione e edificazione di strutture fieristiche e alberghi di lusso. (m.d.)
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