Il calvario di Alessandro Delugan: con una X è segnata la sua cattura presso Nisko mentre sono evidenziate in giallo le località di prigionia
In queste due schede del 1918 viene ricostruito il percorso del soldato Delugan combattente come la maggior parte dei trentini in Galizia e fatto prigioniero dai russi. Venne internato a Pensa, chiamata oggi Penza, Пенза, capoluogo dell´omonima regione nella Russia Occidentale 700 km a Sud-Est di Mosca. Venne poi trasferito a Kusnezk (Kuznetsk, Кузнецк, 121 km a Est di Pensa) e successivamente a Gouv per poi finire la sua prigionia, dove morì e venne sepolto, qualche chilometro più a sud a Saratov (Сара́тов), cittadina all´epoca di 231.800 abitanti (oggi 850.000) importante snodo mercantile russo sul Volga. Scendendo lungo le rive del Volga si sarebbe incontrata poco dopo la città di Caricyn che dopo la Rivoluzione russa verrà chiamata prima Volgograd nel 1925 e poi Stalingrado.
La scheda di internamento austriaca è completa di età, religione (kath. per Cattolica), provenienza (Bolben, Tione, Tirol) e dettagli sulla sua cattura (Gefangen) avvenuta il 25 maggio 1915 nella campagna galiziana a Nowosielec (nella foto da paralotnisko.pl) presso Nisko, oggi comune urbano-rurale polacco nel Voivodato dei Precarpazi. Nella cartina di inizio secolo nel “museo” del nostro sito, Nisko è segnata come “N.” sulla Vistola poco sotto Sandomierz, laddove la Galizia (colorata sulla mappa di rosso) si incuneava nella Polonia.Il confine estremo dell´Impero.
© Recuperanti 2009 - stampa la pagina - invia a un amico - |